Grande partecipazione alla prima edizione della Festa Internazionale della Zuppa al Pilastro. Per tutto il pomeriggio centinaia di persone, grandi e piccoli, hanno popolato il Pilastro, assaggiando più di cento zuppe. Mix di ingredienti, colori e suoni, giocoleria e creatività. Ecco le foto scattate dai nostri fotografi. L’altro pezzo di redazione era dall’altra parte del banco: Zuppa Torre 21 🙂
Il Pollo e il Gatto (le mascotte del Festival) sono arrivati al Pilastro. Ed ha inizio la festa!
Un cospicuo gruppo di “artisti inzuppati” con tanto di pentoloni fumanti a rimorchio, ha allegramente invaso Via Salgari. Un carnevale di profumi, colori e suoni. E di frastuoni.
Ma la gara è solo un pretesto. Per conoscersi, per creare alleanze, per cucire nuove amicizie. Per giocare, per ballare e suonare. Per divertirsi.
Per conoscere e far conoscere il Pilastro.
Per “far assaggiare la propria zuppa al mondo” e per assaporare il mondo. Per stare insieme.
La strada non è sufficiente a contenere questa strabordante valanga di giovani che lentamente ha conquistato l’attiguo parco degli Orti e il vicino Parco Pasolini. La sensazione è che la grande maggioranza delle persone partecipanti non fosse del Pilastro.
La premiazione? Onore ai vincitori. Ma non importa chi ha vinto i mestoli d’oro, d’argento o di bronzo.
Ancora una volta ha vinto il Festival della Zuppa. E hanno vinto le toccanti parole del ragazzo eritreo che dal palco ci ricorda che “la soluzione siamo noi”.
Peccato solo che il manuale del perfetto zuppante sia stato troppo, davvero troppo spesso disatteso. Le siepi, gli alberi e perfino il portico del Virgolone sono stati utilizzati, da molti festanti, come bagni a cielo aperto.
Ciò ha fatto diminuire vertiginosamente la FILZ (Felicità Interna Lorda Zuppesca) dei cittadini del Pilastro.
E siamo certi che il Pollo e il Gatto non l’avrebbero voluto!
Fortunatamente la mattina dopo nel parco e lungo la strada non vi era più traccia di rifiuti abbandonati.
A quanto leggiamo, i commenti su Facebook sono soprattutto positivi, con qualche inevitabile critica.
testo Lorenza Zullo
Foto di Lino Bertone, Alessandro Zanini e Lorenza Zullo
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.