La nuova Arena sta cominciando a prendere forma nel Parco Pier Paolo Pasolini del Pilastro. Sarà inaugurata nel prossimo giugno, all’interno del Progetto Pilastro 2016, e potrà contenere fino a 900 persone sedute, davanti ad un palco ampliato rispetto al precedente. A realizzarla la scuola cantiere guidata dall’Associazione Terra Verde insieme a I.I.P.L.E. (Istituto Istruzione Professionale Lavoratori Edili). Il progetto, che rientra in un accordo di programma tra Comune e Regione Emilia Romagna promosso dal Quartiere San Donato, vedrà impegnati dodici ragazzi, segnalati dai servizi sociali, che attraverso il cantiere impareranno un nuovo mestiere, edilizia e giardinaggio.
Terra Verde si occupa da 18 anni di artigianato artistico e recupero sociale di soggetti svantaggiati. “Negli ultimi sette o otto abbiamo iniziato delle avventure di riqualificazione urbana grazie alla possibilità di arredare parchi in periferie segnalate dal Comune di Bologna attraverso il metodo di scuola cantiere”, ci ha spiegato Edoardo Filippetti socio della Associazione e progettista, che abbiamo incontrato sul posto, mentre seguiva i primi lavori.
L’Arena è un progetto di riqualificazione di un luogo emblematico per Bologna, reso ancora più interessante dalle opere di Nicola Zamboni, autore nei primi degli anni 80 delle statue presenti nel Parco. La scuola cantiere prevede che i ragazzi, che lavoreranno sul progetto, comincino in laboratorio a produrre semi lavorati che poi saranno collocati nell’Arena. “L’idea di fondo della scuola cantiere è evitare una scuola che si chiuda in se stessa, nelle aule, ma sia utile per un intervento di riqualificazione urbana. Tutto quello che viene prodotto dai ragazzi viene riportato in un contesto urbano”, ha proseguito Filippetti.
Nel mese di luglio una prima rimodellazione del terreno ha preparato la base del cantiere. Il palco sarà ampliato e si affaccerà su tre ambiti distinti: musica acustica, musica rock e infine l’arena più grande che ospiterà circa 400 persone per i concerti di più grande respiro. E l’ipotesi è di coinvolgere il Teatro Comunale.
Il quarto elemento sarà un foyer creato dalle fronde di alberi di ciliegio, in cui saranno ricollocate le statue di Zamboni.
Lo spazio non servirà solo per spettacoli di musica dal vivo, ma sarà una piattaforma attrezzata per eventi di spettacolo di qualsiasi genere e dimensione (seminari, dibattiti, letture, concerti di musica acustica non amplificata,
spettacoli di teatro, danza, incontri sportivi di boxe o arti marziali….).
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