Incontro di religioni al Pilastro

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Chi avrebbe mai detto che in una saletta condominiale del Virgolone si sarebbe potuta svolgere una Conferenza interreligiosa? Che una trentina di persone, dalle diverse etnie, accettando l’invito trovato nella cassetta della posta, si sarebbero confrontate su temi quali paura, odio, bigotteria, terrorismo, pregiudizi e soprattutto sulla pace? Eppure è successo in un tiepido pomeriggio domenicale di fine ottobre.

“Fede nella Pace, Pace nelle Fedi” è stata promossa dalla Universal Peace Federation – Bologna, in collaborazione con la Comunità Islamica di Bologna e la Federazione delle Famiglie per l’Unità e la Pace nel Mondo. L’UPF è un’Organizzazione Non Governativa, fondata nel 2005 dal Reverendo Moon. L’uomo, al centro di forti polemiche, è morto nel 2012 all’età di 92 anni.

“Se è vero che tutte le religioni professano la Pace, perché si combattono guerre in nome di Dio?” Chi di noi non si è mai posto questa domanda? E proprio con questa riflessione, Yassine Lafram – Coordinatore delle Comunità Musulmane a Bologna, nata con lo scopo di promuovere l’inserimento dei suoi fedeli nel contesto culturale e sociale cittadino, ha voluto iniziare il suo l’intervento. “Se la religione mussulmana fosse davvero basata sull’odio, sulla violenza e sul terrorismo qui a Bologna nessuno potrebbe andare a dormire tranquillo. Siamo oltre venticinquemila fedeli in città. E due milioni in tutta Italia”. Il sorriso di Lafram, mentre si rivolge agli astanti in un italiano pressoché perfetto, è sereno, aperto e rassicurante, proprio come lo sono le sue parole.“Dio non è mai il problema. Perché Dio è pace. Il problema sono gli uomini e la loro interpretazione della religione. E le guerre non sono mai guerre di religione, ma sono guerre per ottenere il potere geo-politico-economico”. Angelo Chirulli  (Presidente della Federazione delle Famiglie per l’Unità e la Pace nel Mondo nel Triveneto) ha cominciato il secondo intervento ricordando che Dio è lo stesso in tutte le religioni. E che i problemi provengono dall’uomo, dalla sua incapacità di essere responsabile delle proprie azioni. La famiglia, cellula di un mondo di Pace, è scuola di vita perché in essa è possibile sperimentare l’amore in tutte le sue dimensioni: quello filiale, di fratellanza, coniugale e di genitore. Carlo Zonato – Presidente UPF Italia ha proseguito parlando di armonia, di pace personale, familiare, sociale e globale. Ha riportato frasi da Tutti i Testi Sacri in cui si affermano, con linguaggi diversi, gli stessi principi. “Ma è necessario che recuperiamo il vero senso delle religioni” ha sottolineato “aprendo il dialogo tra i  rappresentanti” Si sono poi succeduti numerosi interventi dei partecipanti, che hanno portato la loro esperienza personale a sostegno dei concetti espressi dai relatori. L’atmosfera è familiare. Al termine dell’incontro è stato conferito a Lafram, da Stefano Stefani (Coordinatore UPF Bologna), il Diploma di Ambasciatore di Pace per la sua attività rivolta al dialogo interreligioso e per l’impegno a favore dei diritti umani in particolare degli immigrati che vivono in Italia. “Il dialogo richiede impegno e tanta fatica. Non basta parlare o darsi pacche sulle spalle. Bisogna fermarsi ad ascoltare. Dare dignità umana a chi ti sta di fronte. Ma essendo “condannati” a vivere insieme è una fatica che ci conviene sopportare”. Con queste parole Lafram ha concluso la conferenza.

Testo e foto di Lorenza Zullo