«Ecologia, Poesia, Tango: queste le tre eccellenze consolidate del Circolo Arci La Fattoria. Avevamo una visione ….. profetica, ….. scusate l’immodestia». Così commenta il proprio racconto Oscar De Pauli, primo Presidente dello storico Circolo del Pilastro e ancora oggi volontario a tempo pieno. Raccontando i primi passi di una realtà ancora attiva, in cui i corsi (eccellenze di allora) sono eccellenze ancora oggi.
La storia del Circolo racconta la capacità di autorganizzazione dei cittadini del Pilastro per vivere il proprio tempo libero in modo sano e partecipato: «in questa landa, le 411 famiglie» arrivate proprio negli anni della fondazione hanno organizzato corse campestri, danza classica, ginnastica artistica.
Era la fine degli anni Sessanta e contemporaneamente lottavano per avere le scuole e l’autobus, in dialogo e confronto costante con il Comune ed il Quartiere.
Oscar ripercorre con orgoglio le azioni che hanno caratterizzato il ruolo sociale del Circolo La Fattoria: il lavoro volontario per rendere vivibile gli immobili dismessi messi a disposizione dal Comune, le attività per i bambini e per tutti, le motivazioni che muovevano i volontari. Ecco qualche spunto emerso dalla conversazione con Oscar:
- Il «ghetto» Pilastro ha prodotto cultura: oltre al recupero della tradizione contadina, La Fattoria ha investito su attività “alte”, portate in una realtà fatta di famiglie operaie e immigrate per il 38% (ricerca condotta nel 1970 sul territorio)
- Il riassetto territoriale ha avuto come protagonisti i cittadini stessi: le scelte urbanistiche di risanamento sociale oltre che di sviluppo, sono state condivise fra associazioni di base e Enti Locali.
- L’ultimo birocciaio e gli operai immigrati danno vita al Centro Agreste, primo nucleo di Fattoria Urbana, senza escludere i vecchi abusivi, ma coinvolgendoli e integrandosi: che sia la ricetta per la convivenza nelle periferie?
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