Sabato 2 luglio l’Associazione Terra Verde e l’Istituto Professionale Edile presenteranno alle 18,15 la nuova Arena nel parco Pier Paolo Pasolini, una struttura che prevede quattro scenari di allestimento che potrà ospitare fino a ottocentocinquanta spettatori. E’ stata realizzata insieme agli allievi della Scuola Cantiere. Erika Luciani, Presidente di Terra Verde” ci dà subito appuntamento per l’inaugurazione: “Il 2 luglio doneremo questo angolo di paradiso alla città. Vi aspettiamo alle 18.15 per un aperitivo e un brindisi insieme, per raccontare a tutta la cittadinanza cos’è stata questa esperienza e ringraziare tutte le realtà pubbliche e private, che ci hanno aiutato a raggiungere questo grande risultato. L’evento sarà alla presenza del sindaco che inaugurerà ufficialmente il nuovo palcoscenico consegnandolo alla città.” L’Arena Pasolini si trova all’interno del Parco Pasolini, il parco del Virgolone, l’accesso è da via Ada Negri.
Nella stessa giornata partirà la rassegna Vocazione al Contatto, che prevede alle 20 un concerto dell‘Orchestra e del Coro del Teatro Comunale.
La forza del progetto si basa sull’originalità del contesto formativo e sulla rete trasversale che ha agito su diversi fronti: formazione, lavoro, cura dell’individuo e riqualificazione del territorio.
Redazione Pilastro 2016: Com’è andata?
Erika Luciani, Presidente di Terra Verde: “E’ stata la sfida più grande che ha dovuto affrontare Terra Verde sia in termini di dimensioni che di complessità. Ha coinvolto diversi settori dell’amministrazione, quindi numerosi interlocutori. Il punto di forza della Scuola Cantiere è quello di offrire un percorso di formazione e accompagnamento al lavoro per ragazzi svantaggiati, segnalati dai servizi sociali e al contempo riqualificare aree verdi con interventi di arredo urbano di alto valore artistico e architettonico, ma fruibile e funzionale per tutti i cittadini.
Redazione Pilastro2016: In particolare chi sono le persone coinvolte in questo cantiere e cosa hanno imparato?
Erika Luciani: In accordo con l’amministrazione si è deciso di ricostruire l’Arena del Pilastro perchè diventasse un luogo di nuova centralità urbana. Abbiamo coinvolto 13 ragazzi segnalati dai servizi sociali nella sua costruzione, che hanno di fatto imparato il mestiere del muratore e del giardiniere, oltre a tantissime tecniche di artigianato artistico. Al contempo sono stati protagonisti di questo arredo, giorno dopo giorno hanno imparato un mestiere costruendo qualcosa che hanno visto crescere sotto i loro occhi. E’ la forza di questo strumento, che consente di motivare e coinvolgere veramente i ragazzi che di solito sono esclusi da tutti i percorsi scolastici e formativi, perché fanno fatica a stare in un contesto di regole. La Scuola Cantiere riesce a creare la motivazione interiore che occorre per dirci che vogliamo cambiare il nostro futuro. Questo percorso, così concreto, ha fatto sì che persone che non erano mai riuscite a portare a termine un percorso formativo, stavolta ce l’hanno fatta. Tutti e 13 i ragazzi coinvolti sono riusciti a ad arrivare alla fine di questa Scuola Cantiere e 12 su 13 hanno sostenuto i tre esami di certificazione di competenze, ottenendo il successo formativo.
Redazione Pilastro 2016: Da che storia viene Terra Verde? Alla fine dei precedenti cantieri i ragazzi hanno trovato lavoro?
Erika Luciani: L’associazione è nata nel 1997 con laboratori di artigianato artistico, abbiamo sempre lavorato all’insegna della qualità perché i nostri ragazzi non hanno handicap fisici o manuali. Il modello della Scuola Cantiere nasce nel 2006 come strumento per inserire i ragazzi nel mondo del lavoro, cosa difficile da fare con l’artigianato artistico. Il successo della Scuola Cantiere sta nel fatto che questo periodo di formazione serve ad educarli alle regole e al mondo del lavoro oltre ad imparare tecniche e competenze. Dopodichè al termine di questo percorso l’associazione lavora per creare abbinamenti tra ragazzi e aziende del territorio, per dare opportunità di stage ai ragazzi e di assunzione alle aziende nei settori edili e del verde. Negli anni abbiamo raggiunto risultati altissimi: dal 30 al 50% dei ragazzi ottiene un contratto di lavoro. Quest’anno il 40% sta seguendo il percorso in azienda per ottenere l’assunzione.
Edoardo Filippetti, Progettista che ha curato l’Arena, ci ha spiegato come è fatta: “L’Arena è composta da un palco che supera l’approccio tradizionale del palco frontale e diventa un elemento cerniera su 4 arene distinte, per quattro utenze distinte. Nella parte retrostante c’è una gradinata su 4 livelli che può contenere un’ottantina di persone, che insiste direttamente sul palco. Qui si sistemerà il coro del Teatro Comunale, ospiterà il pubblico delle rassegne cinematografiche all’aperto, è un luogo molto intimo, prossimo al palco, da cui si possono seguire anche dibattiti, letture, incontri di boxe e spettacoli di danza e più in generale ciò che riguarda spettacoli non amplificati.
Il secondo spazio è un’arena composta da quattro file di sedute in ceramica, poste nella zona est dell’arena per una capienza di 83 persone sedute, che può ospitare concerti di musica non amplificata, acustica. Altre 80 persone potranno sedere in cima alla duna che confina con questo spazio.
Il terzo ambito è pensato per concerti rock o altri spettacoli, sempre di piccole dimensioni, con 3 file di panche a una certa distanza dal palco che possono ospitare una cinquantina di persone sedute, venendo incontro alle esigenze delle dinamiche di un concerto rock dove le persone possono stare sia in piedi in prossimità del palco oppure sedute a bordo evento.
Poi abbiamo una parte centrale, che è una duna di terra piuttosto ampia di 450 mq, che può ospitare sul declivio circa 370 persone in piedi, ed insieme alle altre dune permette una capienza complessiva fino a più di 800 persone per concerti ed eventi di media dimensione.
Un ultimo elemento è il foyer, abbiamo creato una sorta di continuum spaziale, in cui lo spettacolo può iniziare all’interno del foyer e accompagnare gli spettatori fino all’interno dell’Arena. All’interno del foyer sono conservate 2 delle più importanti statue di Zamboni perfettamente reintegrate nel disegno dell’Arena.
Redazione Pilastro2016: Come sono fatte le sedute?
Edoardo Filippetti: Le sedute sono in ceramica fatte con un gress policromo sperimentale, con colori giallo canarino e rosa antico, e sfumature che vanno dal rosa al bianco. Per quanto riguarda la metafora l’idea di fondo è quello di combinare 2 tematiche: una che richiama un po’ al mondo della musica, a una prima lettura infatti queste panchine ricordano la tastiera di uno strumento musicale, è un gioco grafico in cui sono presenti motivi ricorrenti della musica, con tasti dalle forme rettangolari e rotonde intervallati da degli spazi ritmati. L’altro richiamo è semplicemente cromatico, con sfumature tenui che vanno dal rosa al bianco, con una sottile riferimento alla figura complessa e sensibile di Pasolini.
L’intervento architettonico, voluto e sostenuto da diversi settori del Comune di Bologna e dal Quartiere San Donato, rientra nel Progetto Pilastro 2016; il percorso formativo di Scuola Cantiere è stato finanziato dalla Regione Emilia Romagna, Servizio Programmazione Politiche della Formazione e Lavoro; il Sistema dei Servizi Sociali Cittadino ha segnalato e seguito i percorsi degli allievi; numerose Aziende del settore edile e del verde hanno contribuito attraverso la fornitura di servizi e materiali, o accogliendo i ragazzi in stage offrendo loro un’opportunità di lavoro.
Testo di Chloy Vlamidis, foto scattate da Lorenza Zullo nelle fasi finali del cantiere
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