A 2 anni dalla nascita del Cantiere Comunità, all’interno del Progetto Pilastro 2016, lo Spazio di Vicinato di via D’Annunzio 19, coordinato dalla Coop Camelot, continua a essere un importante punto di incontro e presidio per l’analisi e lo studio del territorio e delle esigenze dei suoi abitanti. Federica Gazzoli, che per Camelot coordina il Cantiere, ci ha spiegato quali sono e come sono nate le ultime 2 iniziative. Una dedicata soprattutto ai ragazzi giovani della zona in cerca di lavoro, l’altra invece è un’attività di ricerca-azione sul territorio in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna.
La prima iniziativa, di empowerment e sostegno all’autonomia della persona, nasce in stretto collegamento con Mastro Pilastro e prevede una serie di incontri coi ragazzi che hanno depositato i loro curricula nel data base del Cantiere (sono oltre 300) già nei primi mesi di svolgimento del Progetto Pilastro. L’obiettivo è formarli all’utilizzo degli strumenti informatici nella ricerca di lavoro, alla preparazione di un buon curriculum, ai colloqui con i possibili datori di lavoro, organizzando anche delle simulazioni. I corsi sono tenuti da Tiziana Zullo, Counselor e Presidente di Mastro Pilastro, coadiuvata da Alessandra Poppi del servizio Accoglienza di Comunità del Quartiere San Donato e San Vitale e dalla tirocinante della scuola di Counseling AICIS, Lia Morgari.
La seconda iniziativa invece, nasce da un’osservazione fatta sul campo in questi due anni di lavoro nel Progetto Pilastro, ovvero la scarsa partecipazione di famiglie con bambini da 0 ai 6 anni, sia agli incontri scolastici che alle attività dello Spazio di Vicinato. Da questa constatazione è nata una vera e propria ricerca, in collaborazione con l’Università degli studi di Bologna, per capire meglio quali sono le esigenze e i bisogni di questa fascia di popolazione. All’ uscita delle scuole Ada Negri infatti è stato proposto ai genitori un questionario, concordato con la Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione e la tesista della Magistrale in Pedagogia Loredana Cava, per capire quali sono i motivi che impediscono loro di partecipare agli incontri scolastici e ad altre attività di comunità. Ecco quello che è emerso: poca conoscenza dei servizi offerti dalla zona e orari degli incontri scolastici che spesso coincidono con gli orari di lavoro dei genitori. Le soluzioni a cui si sta lavorando sono due: una mappatura chiara e dettagliata dei servizi che il Quartiere può offrire a questa fascia di abitanti e l’organizzazione, da settembre, di focus group con i genitori, in collaborazione con le scuole Ada Negri.
Testo di Chloy Vlamidis, foto di Marco Monetti
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