Intervista a Simone Borsari: futuro del Pilastro e del Distretto Nord Est

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Numerosi  i  temi caldi che in un futuro ormai prossimo vedranno protagonisti  il quartiere San Donato e il Pilastro,  sui quali molti abitanti della zona si staranno interrogando e si saranno posti molte domande.

Noi come redazione di cittadini abbiamo cercato alcune risposte, intervistando il Presidente del Quartiere San DonatoSimone Borsari su diversi gli argomenti :  fusione dei quartieri San Donato e San Vitale, Fondi del Bando sulle periferie, trasformazioni territoriali  e di trasporto legate al nuovo progetto del  Passante Nord, effetti sulla zona legati alla realizzazione di Fico e altre importanti questioni  sociali.

Redazione Pilastro2016: Come sta procedendo la fusione dei due quartieri San Donato e San Vitale ?

Simone Borsari: E’ stata un’ importante intuizione unire due quartieri fuori le mura, nell’ottica di un’ operazione di rilancio delle periferie che accorpa due realtà simili ed omogenee tra loro, che  hanno molti punti in comune.  La collaborazione va molto bene perché il rapporto col tessuto associativo della parte di san Vitale è molto proficuo, c’era già stata una fusione degli uffici dei  servizi educativi e sociali di San Donato e San Vitale che aveva portato a una omogeneizzazione dei territori.

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La collaborazione è ottima  tenendo conto che la stessa realtà di San Vitale fuori le mura è molto eterogenea come lo è San Donato : ci sono la Croce del Biacco e la Cirenaica che hanno un’identità molto forte e le Roveri che stiamo agganciando nella progettualità complessiva del Distretto Nord Est. L’Agenzia di Sviluppo Locale si sta infatti approcciando a realtà che hanno sede alle Roveri come la società Eta Beta, tenendo conto anche del bando sulle periferie che lavorerà sul Pilastro in un’ottica macro, protesa a dare uno sviluppo che tenga conto di tutto il territorio nord est. Stiamo gettando ponti per unire territori che non si sono mai parlati tra loro, perché separati  dalla cesura geografica della ferrovia che ha sempre diviso il Pilastro dalla zona delle Roveri . Ad esempio il progetto del corridoio ciclo eco ortivo che è stato inserito nel bando periferie, serve a dare un primo segnale di ricucitura tra Pilastro e Roveri.  Stiamo lavorando per  migliorare  la qualità di servizi, le relazioni sociali, per recuperare e rendere funzionali strutture che avevano bisogno di essere gestite e rivitalizzate, stiamo facendo tutto quello che è collegato al tema delle comunità della cittadinanza attiva come abbiamo fatto per San Donato.

R.P. Per quanto riguarda il bando delle Periferie, sono arrivate voci contraddittorie, cosa ci può dire a questo proposito?

S.B. Il Comune aveva ricevuto comunicazione da parte del Governo che il suo progetto era stato accolto fra quelli finanziabili, ma quando si è presa visione della graduatoria, si è visto che il progetto del Comune di Bologna era fuori dalle posizioni utili per avere subito i finanziamenti (i primi 24 posti). I progetti successivi, dal 25° posto in poi, sono comunque finanziabili, l’incertezza è solo legata ai tempi. Il Sindaco è andato a parlare col Ministro De Vincenti che gli ha assicurato che tra fine gennaio e inizio febbraio il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), metterà all’ordine del giorno il tema del bando delle periferie, deliberando lo stanziamento dei fondi anche per gli altri progetti.

La delibera del Cipe dovrebbe arrivare a giorni, dopodiché si dovrebbe firmare l’accordo di programma entro fine maggio, poi occorreranno circa altri 2 mesi per le progettazioni. In tempi ragionevoli dovrebbero quindi partire i progetti del bando. Anche perché sono temi che stanno particolarmente a cuore al Quartiere e ai cittadini. Appena partiranno i fondi si comincerà con la costruzione della caserma che dovrebbe essere una stazione di medie dimensioni che comprenderà l’area dei 2 ruderi, e sarà naturalmente intitolata ai 3 carabinieri.

In un certo senso, lo slittamento dei tempi ci ha permesso di coinvolgere maggiormente la cittadinanza nello sviluppo dei progetti previsti. Proprio ieri (30 gennaio n.d.r.) abbiamo incontrato gli ortisti di via Salgari, per discutere della riqualificazione dell’area ortiva, che rientra nei finanziamenti del bando e ci rincontreremo di nuovo il 1 di marzo per sviluppare meglio il progetto.

R.P. Il 4 ottobre 2017  verrà inaugurato ufficialmente Fico, prevedete degli incontri conoscitivi con i  cittadini?

S.B. Sicuramente organizzeremo incontri con i cittadini come abbiamo già fatto qualche anno fa, perché è un progetto

Associazione Mastro Pilastro

Ma quando finisce? alias il Moto Perpetuo

che dovrà collaborare col  quartiere e l’Agenzia di Sviluppo Locale. L’Agenzia di Sviluppo, di cui è presidente Duccio Caccioni, dirigente del Caab,  sta già lavorando su accordi per  far lavorare gente del Pilastro a Fico e sviluppare progetti insieme alle altre realtà già presenti sul territorio, come la Fattoria Urbana e il Casale di Via Fantoni.

R.P. Quindi non c’è il rischio che Fico soffochi le altre realtà presenti su territorio?

S.B. No perché altrimenti l’Agenzia di Sviluppo Locale non servirebbe a nulla, l’Agenzia di Sviluppo coinvolge tutti gli operatori economici del territorio, compresi i fondatori di Fico e lavora proprio per sviluppare sinergie e progetti di sviluppo unitarie, per creare un sistema complessivo fatto di opportunità.  Ovviamente Fico è un progetto imprenditoriale, ma una cosa non esclude l’altra. Ogni realtà ha funzioni diverse: Fico, la Fattoria Urbana, il Casale di via Fantoni, ognuno ha il suo ambito di competenza ma insieme possono portare avanti un’idea comune di agricoltura, di sostenibilità alimentare e dello sviluppo agricolo in un’ottica di rilancio del territorio. Non dimentichiamo che sta partendo un distretto che dal punto di vista dell’agricoltura, può avere molta voce in capitolo anche a livello metropolitano. L’Agenzia di Sviluppo  sta cercando di coinvolgere attori ed esperienze diverse in un territorio che va dalle Roveri alla Fattoria Urbana, dall’ Università di Agraria fino alle realtà agricole di Via Calamosco e Viadagola. Stiamo cercando un dialogo con tutte queste realtà  per mettere in piedi un discorso globale di rilancio del territorio, a partire dal tema della sostenibilità alimentare e dell’agricoltura.

R.P. Mobilità e parcheggi: un problema cruciale per il Distretto Nord Est. Cosa cambierà nei prossimi anni? Con FICO e nuovo progetto di Passante ci saranno problemi di congestione sulla via S. Donato? Ci saranno parcheggi a sufficienza?

S.B. Il quadro è modificato con il recente completamento del penultimo lotto della Lungo Savena (NdR la strada che dalla Trasversale di pianura arriverà a Loiano realizzata per ampi tratti ) perché già oggi il traffico proveniente dalla A13 e dall’ Interporto arriva al CAAB da Nord. Con la realizzazione del Passante verrà completata e faciliterà l’accesso a FICO del traffico proveniente dall’A14 senza entrare in S. Donato. Infine per i visitatori passante-disegnoprovenienti da Casalecchio e Firenze è già funzionante l’uscita 8 bis per viale Europa.

Verranno realizzati adeguati parcheggi, ma in caso di afflussi eccezionali è previsto di utilizzare il parcheggio di via Michelino, spesso sottoutilizzato, collegandolo a FICO mediante navetta.

In generale il nuovo assetto della zona che va dal Villaggio Lercaro alla rotonda Meraville, con la chiusura dell’uscita 9 sud della Tangenziale dovrebbe portare a un effettivo sgravio del traffico sulla San Donato, oltre che a un miglioramento delle condizioni ambientali. E’ prevista inoltre la realizzazione di una piazza sopraelevata che collegherà meglio con piste ciclopedonali e verde due zone che da sempre sono state separate: San Donnino e il Pilastro.

R.P. Si parlava anche di una nuova area commerciale tra Caab e Meraville…

S.B. Si tratta di una proposta assolutamente non condivisa dal quartiere, perché va esattamente nella direzione opposta di quello che è il nostro obbiettivo ovvero ricucire il Pilastro alle zone annesse sud, creando nuovi nuclei abitativi in zona, per agevolare il mix sociale e sgravare il Pilastro  anche dal punto di vista del carico sociale. La proposta di costruire nuove aree commerciali, avanzata da Carisbo, rappresenterebbe un’ulteriore barriera divisoria

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R.P. A proposito del mix sociale, l’odio di prossimità potrebbe essere un ostacolo alla realizzazione di un mix sociale e nel caso come si potrebbe monitorare?

S.B. C’è sempre chi fomenta l’odio di prossimità per ottenere consensi ed è sempre stato così, ma credo anche che vi siano dei forti gli anticorpi su questo territorio. Il Pilastro è una zona che da sempre ha accolto e ospitato persone che venivano da fuori di origine, lingua e culture diverse. La coesione sociale in questa zona si è sempre realizzata grazie a una stretta collaborazione tra associazioni, istituzioni e cittadini che hanno sempre lavorato per unire e non per dividere. In un momento di povertà e di crisi sicuramente i problemi aumentano ma è aumentata anche la collaborazione e la volontà di lavorare insieme per migliorare la qualità di servizi che stanno creando anche prospettive di coesione sociale. Ad esempio la Scuola delle Donne, è diventata molto di più di una scuola di italiano, ma un vero punto di riferimento non solo per le mamme straniere ma anche per quelle italiane, un luogo di incontro e condivisione di esperienze diverse: laboratorio di cucito, un luogo per stare insieme ecc  C’è chi fomenta odio ma credo che gli anticorpi democratici ci siano e vadano sviluppati insieme. C’è uno sforzo di innovazione sociale e rigenerazione delle relazioni sociali, al di là degli interventi strutturali veri e propri e credo che questa sia la risposta più importante.

R.P. A chi si può rivolgere il cittadino in Quartiere, per segnalare problematiche legate a rifiuti particolari che spesso vengono abbandonati accanto ai bidoni ? O altri problemi di incuria dell’arredo urbano in generale?

S.B. Molto importante e prezioso ed apprezzato è il contributo dei singoli cittadini delle situazioni di accumuli di rifiuti in luoghi impropri o degrado dell’arredo urbano o stradale – per esempio un cartello divelto, una buca nella strada, una panchina instabile etc  etc La ditta responsabile della pulizia urbana è Hera ed è innegabile che negli ultimi due anni c’è stato un peggioramento nella qualità complessiva del servizio offerto, cosa che ha creato qualche problema in tutti i quartieri. Per questo l’Amministrazione comunale ed i Presidenti di quartiere hanno già programmato un incontro con la ditta, che dovrebbe svolgersi a breve per ridefinire i termini del servizio prima del rinnovo di appalto. In ambito cittadino sono anche state individuati dei luoghi più critici per i rifiuti in cui c’è in programma di installare telecamere per sorveglianza.

Testo di Chloy Vlamidis
Foto dell’incontro di Ingrid Negroni
Foto di completamento al testo dal nostro archivio

Targhe dell arena danneggiate