Lettura di racconti brevi della Tribù che scrive, sabato 27 gennaio, h 17, alla Biblioteca Luigi Spina.
Ne fa parte Serenella Gatti Linares, bolognese di adozione, nata a Palermo, laureata in materie letterarie e in Scienza della Comunicazione e dello Spettacolo.
Per meglio conoscere Serenella la incontriamo per un’intervista per il nostro Blog.
Con toni appassionati Serenella si racconta: ex docente, ha insegnato lettere nella scuola media statale e ai corsi serali delle 150 ore. E’ fra le fondatrici di due gruppi di scrittura: Gruppo ’98 Poesia e La Tribù che scrive in Prosa, nonché di tre compagnie amatoriali: Teatrodocet, Teatro allo Specch’Io e Cocorazza. Ma non finisce qui : fra le sue molteplici attività di “volontariato culturale”, così lo definisce, Serenella si interessa di femminismo, giornalismo, musica, cinema, multiculturalità, associazionismo. Organizza eventi culturali e partecipa a letture pubbliche.
Fa parte dell’associazione culturale Bo Ground, che difende il valore storico e culturale del Rock bolognese e che ogni anno organizza il 3 marzo il “Music Freedom Day Italy”.
Un discorso a parte merita il rapporto con l’Associazionismo e con i Gruppi. Ridefinisce il suo impegno di “volontariato culturale” il suo modo di fare politica. Il poetico è politico. Il suo motto è “resistenza creativa”. Convinta femminista è in contatto con varie associazioni femminili della città, collabora con la Libreria delle Donne e con il Centro Documentazione delle Donne. Su questo tema ci tiene a sottolineare come ci sia ancora tanto da fare sulla questione femminile. Ammesso e non concesso che in occidente siano stati raggiunti i principali diritti da parte delle donne ci dice che è convinta che tutte debbano ancora lottare a favore delle altre nel mondo. Sottolinea inoltre che in questo periodo si sta assistendo ad un ritorno all’indietro: veline e letterine dominano la tv; immagini offensive sono nella pubblicità; è nato un neologismo odioso: “femminicidio” che miete vittime ogni giorno. Non credo, ci dice, che ci si possa tirar fuori da questa situazione senza l’alleanza fra Donne e Uomini “gentili” e “postpatriarcali”.
Prosegue il racconto di sè con toni meno seri e racconta: La Serenella è il fiore di lillà volgare, il cognome si riferisce all’animale del modo delle streghe; il matronimico Linares è dovuto all’origine andalusa del nonno materno.
Timidamente ma con orgoglio si accarezza la lunga capigliatura fulva, continua a raccontarsi e ci dice che da quando non insegna ha più tempo da dedicare ad una delle sue tante passioni: la scrittura in poesia e in prosa. Ed è così che finalmente nel 2012 è riuscita a realizzare uno dei suoi sogni nel cassetto, ha pubblicato il romanzo Era ed è ancora con la Gazebo di Firenze. Si tratta di una “autobiografia romanzata o modificata”: ha fatto della sua vita un romanzo , un tentativo di “opera d’arte” e di sè una “personaggia”. Sullo sfondo, però, non mancano gli avvenimenti storici, politici, culturali. E’ una ricca summa di riferimenti musicali, filmici, letterari. Gli anni vanno precisamente dal 1962 al 2008. E’ la storia di un’anima, di un’emotività, che attraverso lotte, lavorìo e difficoltà raggiunge una sorta di equilibrio, di gioia selvaggia, di pessimismo felice!
Ma non si è fermata e nel 2014 ha pubblicato una raccolta poetica, Sognando un mondo senza età, con CFR di Sondrio e infine, ma sicuramente non sarà l’ultimo, nel 2017 Vorrei essere vento, con Terra d’ulivi di Lecce.
A questo punto non ci resta che invitarvi a partecipare all’incontro del 27 gennaio per conoscere più da vicino questa interessante scrittrice.
Testo di Susi Realti
Foto Gatti
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