Difficile descrivere la Biennale di Prossimità che si è svolta la scorsa settimana a Bologna. Moltissimi gli eventi, i laboratori, gli argomenti, le parole, gli operatori, i cittadini che hanno dato vita alle quattro giornate della Biennale. Quindi non percorrerò il lungo dedalo degli avvenimenti, sarebbe impossibile, ma cercherò di raccontarla “puntando il riflettore” sui due punti estremi del percorso: l’inizio, con le parole di Gianfranco Marocchi (Co-direttore della Biennale con Georges Tabacchi) e di Monsignor Zuppi, e la conclusione, con le emozioni dei partecipanti.
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